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Nave testuggine Kobukson

Nave testuggine Kobukson

Da: it.wikipedia.org.

Nome: Nave testuggine Kobukson

Notizie: Le navi testuggine (Kobukson o geobukson in coreano) erano delle navi coreane ideate e costruite dall'ammiraglio Yi Sun Sin per fronteggiare la flotta giapponese durante la guerra tenutasi in due riprese fra il 1592 ed il 1598. Questa classe di navi venne utilizzata ad intermittenza dalla marina reale coreana durante la dinastia Joseon tra il XV ed il XIX secolo, ma il suo peso bellico decrebbe in proporzione con la riduzione dell'efficienza della marina reale. Storicamente questa fu la prima tipologia di nave ad essere dotata di cannoni e dotata di corazzatura in ferro, seppur limitata al solo ponte di coperta, tanto che viene considerata la prima corazzata della storia. Sebbene la Corea sia una piccola nazione, ha anch'essa una storia navale, dovuta alla necessità di difendersi dalle invasioni giapponesi. Il loro più celebre ammiraglio ed eroe nazionale, Yi Soon Sin, inventò la kobukson, una grossa nave spinta da remi e da due alberi; aveva feritoie di tiro per archi, cannoni e mortai, poteva lanciare materiale infuocato ed era dotata di un ponte con punte acuminate, come misura anti abbordaggio, oltre a dimensioni considerevolmente superiori alle sue avversarie nipponiche, peraltro sempre superiori in numero. La kobukson derivava dalla precedente panokseon, lo standard coreano durante la guerra dei sette anni (1592-1598) col Giappone. Yi puntò sulla costruzione di potenti navi in grado di distruggere i fragili vascelli nipponici, in numero soverchiante (oltre 700 in alcune fasi contro, al più, un centinaio di navi coreane), e spesso riuscì ad ingaggiare battaglia ponendo il nemico in condizione di non poter sfruttare questa preponderanza numerica. Yi Soon Sin era considerato un tattico brillante ed innovativo in mare; grazie alle sue doti, la numericamente piccola marina coreana prevalse più volte contro flotte nipponiche, più numerose ma di capacità belliche inferiori, dal punto di vista individuale. Yi morì nell'ultima battaglia che segnò la sconfitta definitiva del Giappone ed il suo ritiro dalla Corea. Le navi in questione erano dotate di una pesante corazzatura sovrastante il ponte, la quale, grazie al suo spessore, era in grado di resistere a tutti i tipi di proiettili disponibili all'epoca, mentre la mancanza di aperture rendeva impraticabile l'abbordaggio. La corazzatura superiore ospitava punte acuminate e lame, mascherate sotto materassini di paglia che le nascondevano agli eventuali arrembatori avversari. Come già detto la nave era dotata di cannoni, in media 11, la cui portata si aggirava sui 300-500 metri, oltre ad una testa di drago dotata di zolfo, ma le aperture erano ben più numerose, ed i cannoni venivano spostati alla bisogna. La testa di drago posta sulla prua serviva a lanciare zolfo infuocato, ma anche come feritoia di tiro per cannoni ed armi portatili; sotto di essa vi era uno sperone in grado di devastare la fiancata delle navi avversarie, e attraverso la testa di drago si poteva poi inondare di fuoco l'interno senza protezione. La nave era costruita in legno di pino, dotato di una densità di 0,73 ben superiore alla media degli 0,41 - 0,45 degli altri legni utilizzati nella zona, con spessori di almeno 12 cm, questo la rendeva molto potente durante una collisione rispetto alle fragili anche se veloci navi giapponesi. Scarsamente manovrabile, poteva essere dotata di velatura, ma era sempre dotata di rematori, in quanto le vele non erano sufficienti a dotare all'imbarcazione sufficiente mobilità, a causa della sua grande massa. Ognuno degli 8 remi posti su ciascuna fiancata era manovrato da un caposquadra e 4 rematori, che in combattimento vogavano tutti insieme, ma potevano anche essere impiegati in 2 coppie che si alternavano. La vogata veniva disciplinata dal caporemo in modo da permettere anche la rotazione della nave, che probabilmente non era dotata di timone, come si vede dalle foto delle ricostruzioni e dai disegni dell'epoca. L'equipaggio era costituito da 80 rematori e 50 soldati, mentre le dimensioni dell'imbarcazione oscillavano dai 30 ai 37 metri. La sua struttura rendeva la nave inadatta al mare aperto, sia per mancanza di viveri, sia per la già citata scarsa mobilità. Esse solitamente erano impiegate lungo le coste, mentre in battaglia s'introducevano nelle formazioni nemiche e le devastavano. Una delle tattiche utilizzate, a cominciare dalla battaglia di Hansan, prevedeva la cosiddetta formazione ad ala di Gru (coreano: Hagik-jin), nelle quali l'ammiraglia guidava le altre navi disposte a mezzaluna che finivano per circondare le navi avversarie, e secondo il giornale di storia Giapponese “History Study” (maggio 2002) avrebbe ispirato l'ammiraglio Togo nella sua formazione a T utilizzata nella battaglia di Tsushima. In questa battaglia avvenuta nel maggio del 1592, alcune navi di tipo inferiore, le Panakseon, vennero poste come esca davanti alla flotta giapponese che era stata inviata in una missione di ricerca e distruzione della flotta coreana che era stata individuata da Toyotomi Hideyoshi come il principale ostacolo alla conquista della Corea. Non appena la flotta nipponica si mise in caccia, le navi si ritirarono verso la costa inseguite dai giapponesi, e vennero affrontate dalla squadra coreana inferiore forte di 51 navi e numericamente inferiore alle 73 schierate dai giapponesi; la formazione coreana si dispose allora a semicerchio circondando gli avversari ed attaccandone dietro preciso ordine di Yi l'ammiraglia riuscendo nella successiva confusione ad affondare 35 navi e catturarne 14, con perdite giapponesi stimate in circa 9.000 uomini. Un'altra battaglia che vide impiegata la Kobukson fu la battaglia di Won Kyun nel 1596, che a causa dell'incompetenza della guida della flotta, affidata ad un altro ammiraglio dopo che Yi era caduto in disgrazia ed esonerato dal comando, si concluse con la perdita di quasi tute le navi; su 134 se ne salvarono solo 12. Dopo aver ripreso il comando, Yi guidò la ricostituita flotta coreana nella battaglia di Myongnyang, terminata con una cocente sconfitta delle forze navali nipponiche che contro le 13 navi coreane persero 31 delle 130 navi che riuscirono ad impegnare la flotta coreana e ne ebbero altre 91 gravemente danneggiate; questo fu possibile grazie al fatto che Yi costrinse i giapponesi ad affrontare le sue navi in uno stretto canale costellato di scogli, non pericolosi per lo scarso pescaggio delle navi coreane con la loro carena conformata a U, ma micidiale per le profonde carene a V delle navi giapponesi, molte delle quali si incagliarono. Infine la battaglia di Noryang del 1597 vide la fine della minaccia giapponese, la cui flotta fu pesantemente sconfitta con la morte del suo comandante, il cui cadavere appeso all'albero maestro dell'ammiraglia coreana per rendere nota la sua morte. I coreani affondarono oltre 200 navi sulle 500 impegnate dai nipponici, ma Yi trovò la morte nelle fasi finali della battaglia. Periodo d'utilizzo: furono usate durante la già citata guerra, in cui ne furono prodotte dai 20 ai 40 esemplari (il primo fu varato dallo stesso Yi il 27 marzo 1592) per poi cadere lentamente in disuso, surclassate da nuove tipologie di navi.


Stato: Portugal

Anno: 2011